Dopo l'ufficiale costituzione del Corpo Bandistico di Coredo nel 1977, i primi anni di entusiasmo musicale fra i giovani in cui i bandisti vestivano i loro abiti della domenica,
si passa nel 1984 a vestire con jeans e maglietta bianca.
Ma neanche questa "divisa" soddisfa bandisti, familiari e direttivo cosi proprio nel 1984 nasce la necessità di esibirsi in pubblico con una decorosa divisa che rispecchiasse la tradizione coredana, che riportasse all'attenzione moderna il modo di vestire degli antenati della valle di Non "al de ca de l'aca", un costume che riscopra il passato legandolo al presente e dia forma e sostanza a una tradizione locale.
Il progetto viene dibattuto e approfondito all'interno della direzione, che si affida alla consulenza di uno studio esterno sotto la spinta del Presidente Martinelli, prendendo spunto dalle poesie del coredano Bortolo Sicher e dalle ricerche etnografiche di un altro noneso Guglielmo Bertagnolli. Ed ecco che proprio dalla poesia di Bortolo Sicher che si può trovare la descrizione del costume:
Costume femminile:
“ ...La puta porta gonna di rocchetto rosso granato con una fascia gialla e una turchina a mezza gamba. Un pettorin di velluto di seta che riprende i colori della gonna Una camicia bianca di lino con i bei pizzi. Calza bianche Scarpe dalla fibia d' argento Cappello nero di feltro...”
Costume maschile:
“.. Il bon padron sfoggia la velada di panno blu e zilè de broccato con piccoli fiori rossi su fondo giallo Camicia di lino bianca Calzettoni di seta color granato Scarpe nere con fibia d' argento Cappello nero di feltro Calzoni di panno nero fino al ginocchio...”
Ricostruiti gli elementi essenziali dello stile, prima di passare alla realizzazione del “prototipo” si fecero vari approcci a Bolzano per le stoffe e sartorie per la fattura. Si interpellò la signora Brusenghini Marangoni di Isera, una storica del costume trentino e proprietaria di un prezioso Museo della moda. Secondo tali studi il costume della banda raffigura gli abiti tradizionali della cerimonia del matrimonio della gente nonesa benestante della fine dell' Ottocento. Sicuri di rispettare la tradizione i soci del Corpo Bandistico commissionarono il prototipo e successivamente la realizzazione dei costumi al sarto Paizoni di Termeno nell'anno 1986.
Nel 1987 si procede alla realizzazione del Cappello in panno nero con fascia di velluto blu alla ditta Hutstuebele Hutter Manufactur di Merano; visto che il vestito tradizionale nuziale femminile non comprendeva la giacca, e visto che le condizioni climatiche della nostra zona non consigliano sempre l'uso delle maniche corte, nel 1992 è stata realizzata una giacca femminile sullo stile del periodo del costume. La realizzazione della giacca viene affidata alla sartoria Tina Tafuri di Mollaro.
Le scarpe vengono rifatte nel 2008-2009 grazie al contributo dell'amministrazione comunale di Coredo. Invece i cappelli vengono rifatti nel 2009 grazie al contributo provinciale e anche dell'amminstrazione comunale di Coredo.
Nel 1991 dopo vari studi è stato realizzato lo stemma del Corpo Bandistico, raffigurante lo stemma di Coredo racchiuso in una lira musicale, con i tradizionali colori paesani: giallo e blu. La realizzazione viene affidata alla ditta Allotti di Sfruz. Lo stemma viene poi ripreso nella realizzazione dello stendardo, realizzato dalla ditta Allotti nel 2007, grazie al contributo dell'amministrazione comunale di Coredo di quegli anni..
© Corpo Bandistico di Coredo - 2017